Non ho ben chiaro se il progetto sia stato già affidato ad una compagnia elettrica che lo realizzerà “gratuitamente”, legandoci per un periodo alle sue forniture, o se sia ancora possibile che noi si faccia l’investimento in proprio cominciando da subito a risparmiare pur avendo l’onere della manutenzione.
Secondo me gli amministratori comunali dovrebbero mostrarci i numeri collegati alle due alternative e consentirci di esprimere la nostra opinione.
In generale preferirei se facessimo l’investimento “in proprio”. Tutto sommato sarei disponibile anche ad anticipare una parte dei quattrini, a patto che mi vengano restituiti con un minimo di interesse in pochi anni, e che tutti possiamo vedere i benefici con una diminuzione delle tasse per gli anni successivi.
Non vedrei neanche male una “tassa di scopo” finalizzata a creare una situazione di risparmio che dovrà riflettersi nel tempo in un risparmio generalizzato e misurabile per tutti. La parola “tasse” spaventa un po’ tutti perché le vediamo come una estorsione a fronte di nessun servizio. Non è così: dobbiamo imparare a vedere il Comune come casa nostra e dare indicazioni agli amministratori su come gestire il denaro che diamo loro in mano, visto che il voto non è una delega in bianco.
Oltre che al risparmio, suggerirei all'”Amministratore” di guardare anche alla bellezza della soluzione, al fatto estetico, perché è uno dei fattori di successo nella “vendita” del paese. In un luogo brutto non ci vuol vivere nessuno.
Qual è la vostra opinione in merito?
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Non conosco l’importo complessivo dei lavori, quindi non so quanto siano sostenibili di residenti. Però, ipotizzando che si tratti di una cifra commisurabile all’importo annuale della TARI, credo che sia sostenibile.
La restituzione, così come il pagamento degli interessi, potrebbe avvenire sotto forma di sconti, ad esempio, sulla TARI degli anni successivi.