Questa volta siamo anche andati al Ponte di Prarolo, quello ferroviario, dico. Eravamo in sette e ci siamo divertiti ascoltando la “lezione” di Sergio Pedemonte, che di ferrovie “ne sa” e fotografando il ponte da ogni direzione. Certo, Carlo Bossoli lo ha dipinto magnificamente, ma si è preso alcune libertà che sarebbe difficile riprodurre anche con Photoshop.

Ma Photoshop si può usare oppure no?

Piccoli appunti operativi

Siamo nel mondo dei grandangoli. In questo tipo di fotografia il grandangolo la fa da padrone, dalle focali cortissime come i fish-eye, 8 mm, 10 mm, 12 mm (sempre rapportandosi al formato 24×36), per arrivare all’equilibratissimo 35 mm.

Naturalmente vi sono occasioni nelle quali si utilizzano altre focali, ovvio, ma la maggior parte dei paesaggi viene fatta con un grandangolo o la focale normale.

Personalmente prediligo il 18 mm, per poter dare una certa drammaticità all’immagine, e il 35 mm per il suo equilibrio, ma è questione di gusti.

I grandangoli fanno vedere di più di quello che si vede ad occhio nudo senza girare la testa e, se sono un po’ “spinti” cosentono di avvicinarsi al soggetto sempre riprendendolo completamente, garantendo risultati molto particolari.

Il grandangolo è utile anche nel caso si voglia dare un’idea di “effetto presenza”, per far sì che lo spettatore si senta “dentro” all’immagine… anche quando si fotografa il presepe.

E i tempi? Cavalletto e tempi lenti, lentissimi, danno la possibilità di creare effetti particolari, dove il movimento dell’acqua si confonde con il cielo, dove le fronde degli alberi danno un movimento alle chiome.

Perché non provare?

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